martedì 23 dicembre 2008

Nanotecnologia molecolare

http://www.bowlesphysics.com/nano/

La nanotecnologia molecolare rappresenta il livello più avanzato e ambizioso delle nanotecnologie: ha l’obiettivo di costruire dispositivi, o vere e proprie macchine di dimensioni molecolari mediante l’impiego di assemblatori molecolari, che realizzano su scala atomica quello che le tradizionali catene di montaggio eseguono su scala macroscopica.
Qual è il concetto di crescita molecolare? A partire dalle molecole, si arriva alla produzione di nano-robot, che sono in grado di auto-replicarsi fino alla possibilità di disporre di una forza lavoro enorme costruita da robot, o da robot assemblatori che sono in grado di costruire praticamente tutto, che sono stabili sotto il profilo chimico e che l’uomo è in grado di definire con estrema precisione. Questi robot traggono l’energia dall’elettricità e dalle sostanze chimiche.
Nel 1976 Eric Drexler, conosciuto come padre fondatore delle nanotecnologie molecolari, ha pubblicato un libro dal titolo Macchine di creazione, in cui egli parla di una nuova rivoluzione industriale del millennio a venire. Per gli architetti, questo significa una nuova fase nell’evoluzione delle strutture realizzate dall’uomo, senza necessità di manodopera e senza fabbriche.
Le sostanze chimiche verranno dall’atmosfera, dall’acqua, dal suolo: a questo punto non ci saranno più emissioni inquinanti. Saranno necessari dei materiali da costruzione, useremo aria, suolo, acqua e tutto quello che dobbiamo portare sul cantiere è un codice, a partire dal quale potremmo realizzare una forma in evoluzione. Le nanotecnologie molecolari produrranno energia pulita e abbondante e miglioreranno l’ambiente. La forma delle cose non sarà statica e immutabile ma potrà essere variata attraverso l’opera di migliaia di nanomotori.C’è poi la possibilità di fondere le sostanze, come nella vita animale, la sostanza ossea, il tessuto muscolare, il tessuto nervoso, la cute: e alla fine abbiamo la continuità senza interruzione. Non ci sarà mai più la separazione fra materiali. Non avremo il vetro che si scontra con l’acciaio, o il legno che si scontra a sua volta con un altro materiale. L’intero processo di crescita ci consente una continuità fluida da una sostanza all’altra.
http://www.arcspace.com/books/john_johansen/nano.html


L’architetto John Johansen, formatosi sotto la guida di Walter Gropius ad Harvard, è stato uno dei precursori dell’Informale e un maestro dell’architettura d’oltreoceano. Si sta dedicando con passione e impegno a portare avanti alcune ricerche su quella che possiamo definire una delle più difficili e affascinanti scommesse della convergenza tra tecnologia e architettura: Le sue indagini architettoniche si muovono ai limiti della realtà, sono progetti viventi nei quali le applicazioni di nanotecnologie prendono forma e diventano futuristici edifici auto-generativi. Il lavoro di ricerca si fonda sui principi che in natura regolano la crescita degli organismi in cui la tecnologia è in completa sintonia con l’ambiente in quanto governata dalle medesime dinamiche generative. È architettura che fa proprie le modalità della natura, che cresce e si ramifica a partire dai “semi tecnologici“ dei dispositivi di codifica. Lui stesso parla di Morfabilità, ossia la capacità di un edificio di mutare conformazione a seconda dei bisogni specifici. Il tradizionale elaborato esecutivo in questo caso perde senso. Dunque, non più dettagli tecnici di nodi e giunzioni, ma un codice genetico che rimpiazzerà ogni specifica. Gli architetti inizieranno dallo schizzo progettuale, o dalla modellazione, per poi rendere ingegnerizzabile il tutto. Poi, si procederà con la modellazione molecolare, ed infine convertito in codice. Johansen sottolinea che solo di recente si è cominciato a intendere appieno le modalità della crescita molecolare, e che quindi le prospettive di messa a punto di un codice genetico che consenta all`artefatto architettonico di autoprogettarsi sono per il momento puramente ipotetiche. Quello che va colto in queste ricerche è il profondo mutamento intervenuto nei concetti stessi di "natura" e di "architettura", il cui rapporto risulterebbe impoverito se lo si limitasse a semplici indicazioni ambientalistiche o ecologiche. In verità, siamo di fronte a trasformazioni talmente radicali da imporre nuovi criteri di analisi e di critica, i quali pongano in primo piano anzitutto i modelli abitativi, e quindi le esigenze di una società umana sempre più integrata, nella quale il problema dello spazio abitativo va configurandosi in termini assolutamente nuovi. Prioritariamente egli mira alla definizione di una tecnologia a tal punto capace di riprodurre i processi naturali da garantire una perfetta compatibilità con l`ambiente.

2 commenti:

  1. La perdita di valore dei sensi nel mondo virtuale e funzione del passaggio tra la societa meccanica e la societa della conscenza in cui il valore delle cose diventera sempre piu un ricordo del passato . Paolo Manzelli 08/07/09 Firenze

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  2. Caro Claudio ,

    il cervello si evolve e trasduce le capacita percettive in una forma cognitiva che modifica le relazioni tra realta sensoriale e espressione virtuale delle potenzialita' della mente.

    In tale contesto i modelli teorici meccanici unicamente basati sulle relazioni spazio temporali euclidee, divengono progressivamente inutilizzabili perche limitati essendo riduttivi rispetto alle esigenze di comprensione di una realta' , che e' assai piu complessa in quanto e basata sulle trasformazioni delle relazioni tra ENERGIA , MATERIA ed INFORMAZIONE che fanno parte della evoluzione stessa della vita.

    Attualmente viviamo in una dimensione in cui ancora sussistono due significazioni fondamentali della realta' quella tattile (piu direttamente meccanica) e quella visiva (maggiormente correlata virtuale) tale distinzione essnzialmente binaria della percettibilita, determina, una scissione cognitiva nel cervello umano , creando tutta una serie di incomprensioni che producono stress individuale e contraddizioni nello sviluppo cerebrale della mente, generando pertanto un forte impatto nella crisi sociale ed economica del mondo.

    Come sai EGOCREANET/ON-NS&A si e proposta una ricerca finalizzata alla reintegrazione di livello superiore non piu meccanicista delle conoscenze ( Mi riferisco al "FLORENTINE RENAISSANCE PROGRAM FOR A NEW MEASUREMENT OF HUMANITY"), nel quale il tuo contributo a me sembra essenziale, proprio nel catalizzare le dinamiche evolutive di reintegrazione tra
    l’ecosistema naturale e all’ambiente umano dove tutti i sensi contribuiscono alla fruizione//costruzione del mondo mentale e sociale per far avanzare lo sviluppo di nuova umanita' nel mondo globale. Un caro saluto Paolo
    08/07/09 FIRENZE

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